Da alcuni mesi, dopo un lungo periodo di studio, noi Giardinieri BioEtici siamo impegnati nella divulgazione di nuovi approcci alla progettazione del giardino. Prendendo le mosse dai giardini ispirati agli ambienti naturali e dai giardini aridi abbiamo maturato considerazioni sull’approccio, l’uso degli spazi e la coerenza tra i tempi in cui viviamo e cosa i giardini possano offrirci in questi anni complessi.
Un filone di riflessioni riassume le nostre valutazioni su cosa sia etico fare oggi in giardino e come puntare alla sua sostenibilità nel tempo e un altro come si possano realizzare giardini per far stare veramente bene i fruitori, sia eliminando sostanze nocive che progettando opportunamente le aree verdi. Siamo partiti dai giardini terapeutici propriamente detti (ottime le riflessioni di Cristina Borghi nel suo libro dedicato), quelli annessi a strutture di cura (ospedali, case per anziani ecc.) per poi espandere questi criteri grazie all’incontro Marco Nieri.
Nieri è un progettista e designer eclettico ha sviluppato da anni un sistema brevettato, il “Bioenergetic Landscapes” (visita la sua pagina fb), ovvero la capacità di disporre piante per creare vere oasi benessere elettromagnetico che stimolano positivamente ciascuna organi diversi del nostro corpo. Con lui abbiamo stretto un accordi di esclusiva per unire la sua competenza con le nostre capacità di divulgare e realizzare in tutta Italia giardini capaci di darci un misurabile (sic!) benessere e anche di contrastare l’elettromagnetismo artificiale (qui sotto dettaglio di un progetto con evidenza sulle aree benefiche).
Il giardino bello e vitale è un potente alleato dell’uomo moderno sottoposto a un continuo stress, che rappresenta un fattore di rischio di malattia. Accudire, osservare, frequentare anche solo un fazzoletto di verde è un rimedio prezioso per tutti: come prevenzione o come complemento ad una terapia medica. La chiave di tutto consiste nella magica bellezza del giardino. Gli aspetti estetici dell’ambiente evocano sentimenti positivi di cui ci nutriamo.
Un percorso avvincente che ci ha portato oltre la percezione comune che il verde “faccia bene” verso una concezione olistica dove dati clinici, rispetto per l’ambiente, competenza progettuale si uniscono all’etica ed all’estetica. Ora ne traiamo le conseguenze e divulghiamo con piacere i cardini di questa nuova matura visione. Nel giardino noi possiamo ritrovare l’archetipo del paradiso che abbiamo perduto con il senso di separazione dall’armonia che governa la natura.
A questa nostra ricerca abbiamo dedicato ben tre giornate tecniche: a Verona nel novembre 2017, a Udine a gennaio 2018 e ora l’ultima giornata in programma per quest’anno presso i Giardini Italiani Srl di Ezio Orcese Lenzi. Se sei interessato leggi il programma del corso di Saronno di domenica prossima.
Ci sono ancora posti disponibili. Basta inviare i propri dati a Francesco Badalini, francescobadalini@gmail.com
Riflessioni del prof. Francisco Merli Panteghini,
cofondatore dei Giardinieri BioEtici insieme a Simone Fenio