In Europa l’impianto e la manutenzione delle siepi sono pratiche antiche. I paesaggi a campi chiusi iniziano a comparire nel Medio Evo, lungo la fascia atlantica dell’Europa, nelle radure coltivate e separate da boschi e lande. A partire dal XVI secolo, con la privatizzazione delle terre dovuta alla riforma agraria, questa tipologia di paesaggio ha iniziato a estendersi nei fertili terreni di pianura, sostituendo quindi l’antico paesaggio composto di pianure aperte e boschi. La meccanizzazione dell’agricoltura ha ridotto drasticamente la loro presenza nel paesaggio di pianura ma è sempre più evidente il loro ruolo ecologico, oltre che produttivo.

La pratica di impianto delle siepi esiste da almeno 2.000 anni. La loro funzione era soprattutto proteggere le colture dal vento o dal pascolo degli animali e fornire ai proprietari legna da ardere e legname da opera. Le zone boscate e i pascoli limitrofi possono favorire la fauna delle siepi. In generale, le specie di uccelli sono più numerose nelle siepi, specialmente quelle che costeggiano i pascoli. Aggiungere una siepe nuova ad una già esistente sembra accelerare l’accrescimento della diversità specifica e può servire a collegare boschetti e aree umide in reti ecologiche complesse.

Scarica dal sito di Veneto Agricoltura l’intero volume dedicato dall’Unione Europea alla diffusione delle siepi campestri:
http://www.venetoagricoltura.org/upload/pubblicazioni/E130%20Completo.pdf